14 giugno 2011

Tutti possono fingere amore ma l’odio e’ troppo reale...

L'odio e' come un figlio tarato, come un pipistrello che vola di giorno
BAGOTA'. Maggio91
Le bombe oltre a interrompere le mie attività sessuali e ad ammaccarmi il registratore, mi lasciarono senza lavoro. Disoccupato e con il freddo che si infiltrava da ogni persiana rotta non mi restò altra scelta che trasferirmi a casa di Monica. Lei non nascose la sua gioia ma la avvertii che sarebbe stata una soluzione provvisoria.
"finche non trovo un lavoro e un posto più sicuro", dissi.
"ma certo," disse lei. "Credi forse che voglia incatenarti?"          
Quella sera stessa imballai le mie cose negli scatoloni e mentre lo facevo provavo una strana angoscia ma cercai di far finta di niente. Sapevo a cosa era dovuta quell'angoscia e sapevo anche che non c'era nulla da fare, potevo solo fischiettare e fare di necessità vistù. Monica mi telefonò per dirmi che le avevano prestato un furgone sarebbe passata a prendermi dopo. Le sue buone intenzioni aumentavano la mia angoscia. Le dissi che forse doveva pensarci bene, che la convivenza con me non sarebbe stata facile. "Tu ti credi l'uomo peggiore del mondo" disse lei e aggiunse ridendo "e invece sei solo un idiota".
I primi giorni a casa di Monica furono un inferno. Se mi attardavo sotto la doccia lei si metteva a urlare di lasciarle un pò d'acqua calda. Se leggevo un libro lei voleva leggerlo con me. Se guardavo una partita di calcio in tivù lei diceva che non sopportava il calcio e mi ricordava quello che Borges aveva scritto contro il calcio. Se volevo dormire sul divano (perchè non sopportavo di dormire con qualcuno) lei diceva che avevo schifo della sua persona. Morale, mi abituai a fare la doccia più in fretta e a dormire in compagnia. Lei comincio a guardare le partite in tivù (le dissi che Borges era cieco e impotente e per quello era l'unico argentino che poteva odiare il calcio) e accettò che la lettura fosse un piacere individuale.

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